La terra sarebbe al sicuro, se ci si fermasse ai numeri. Quanti alberi rivestono il pianeta? Poco più di tre bilioni, tremila miliardi, ovvero dodici zeri: un qualcosa che parrebbe tendere all’infinito e comunque di molto superiore alle stime precedenti che si fermavano a circa quattrocento miliardi. Il globo mette a disposizione quasi 420 alberi per individuo, che potrebbero però comunque non bastare per colpa dell’uomo e dei suoi bisogni impellenti: serve sempre più carta, legname e spazio per coltivare. Così si arriva a raggranellare un altro primato, questo poco invidiabile: sono almeno quindici miliardi gli alberi che spariscono dalla terra ogni anno, rimpiazzati soltanto per un terzo. Un dato destinato ad aumentare, se da qui a trent’anni – come diverse stime scientifiche riferiscono – la popolazione mondiale passera da poco più di sette a nove miliardi di abitanti.
UNA NOTIZIA NON TROPPO BUONA – La mappa verde del pianeta è stata scattata da una ricerca pubblicata su Nature. Autori: un team di scienziati della Yale University. Sia chiaro: la situazione, al momento, non è da allarme rosso. Ma bene hanno fatto gli studiosi statunitensi a interpretare la radiografia, così da poter correre ai ripari in tempo utile. Il totale corrisponde a una cifra enorme, che risulta però quasi dimezzata negli ultimi undicimila anni, in seguito alla deforestazione provocata dalle attività umane. Un riscontro che ha portato gli autori della ricerca a definire la notizia «buona e cattiva, allo stesso tempo». Anche l’ecologo Tom Spies, non coinvolto nel lavoro, ha spiegato attraverso le colonne dei principali media d’oltreoceano che «il declino osservato richiede grande attenzione». Il perché è presto detto. Prima che per le produzioni utili all’uomo, le foreste sono importanti per il ruolo di tutela della biodiversità, immagazzinamento del carbonio (più del 45% delle sue riserve sul pianeta sono stoccate nelle foreste) e preservazione della qualità dell’acqua.
IL PRIMATO DELL’ARTICO – Per arrivare a scattare la fotografia, i ricercatori hanno dovuto utilizzare i dati sulla densità degli alberi raccolti negli anni in oltre quattrocentomila aree boschive del pianeta, incrociandoli per ottenere una mappa globale rappresentativa di tutti gli ecosistemi della Terra. Il risultato del loro lavoro rappresenterà una misura di riferimento, utile per realizzare ricerche a 360 nel campo dell’ambiente: dalla tutela della biodiversità, animale e vegetale, alla messa a punto di modelli climatici ancora più affidabili. L’area a più alta densità di alberi è risultata essere la foresta boreale dell’Artico. Complessivamente, però, le distese più ampie riguardano le zone tropicali e subtropicali, dove il verde arriva a rivestire il 43% dello spazio complessivo (mentre nelle zone più fredde non si supera il 24%).
L’AZIONE NEGATIVA DELL’UOMO – A metterle a rischio sono le scelte dell’uomo, se comparando i dati attuali a quelli di dodici anni fa è emerso che ogni dodici mesi sono circa quindici miliardi gli alberi abbattuti sulla terra, rimpiazzati appena per un terzo. Il saldo negativo è dunque da non trascurare: dieci miliardi di chiome perse ogni anno. «Da quando l’uomo ha iniziato a colonizzare il pianeta, il numero di alberi s’e quasi dimezzato», hanno messo nero su bianco gli scienziati della Yale University. Ancor più importante dei risultati dello studio, saranno gli interventi da pianificare in difesa delle foreste. Come ha spiegato Henry Glick, uno degli autori dello studio, «i dati ottenuti dovrebbero portarci a considerare il ruolo che la deforestazione sta avendo sugli ecosistemi. Visto che la perdita di alberi è dovuta principalmente alla raccolta di legname e alla conversione dei terreni in agricoltura, siamo di fronte a dei numeri che potrebbero aumentare con la crescita della popolazione prevista nei prossimi decenni».
DATI CONFERMATI DALLA FAO – La deforestazione è dunque in corso e su questo è d’accordo anche la Fao, che nel rapporto presentato al Congresso mondiale sulle foreste in corso in Sudafrica ha certificato lo stesso trend. Ma il tasso, in compenso, si sarebbe ridotto del 50% negli ultimi venticinque anni. Dal documento si evince che dal 1990 a oggi sono andati perduti circa 129 milioni di ettari di foresta: tanti, ma comunque meno rispetto a quanto accaduto a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Merito, secondo gli esperti mondiali, di una accresciuta sensibilità sul tema che ha portato a mettere sotto protezione molte aree forestali in diversi Paesi.
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