Tutti i giorni, quasi senza accorgercene, utilizziamo l’acqua per dissetarci. Durante la nostra vita consumiamo un equivalente di acqua pari a 600 volte il nostro peso corporeo: due litri al giorno per una vita media di 65 anni e un peso medio di 70 chili. Soddisfare il fabbisogno idrico dell’organismo è una necessità quotidiana irrinunciabile. Tra i vari fattori che concorrono positivamente al raggiungimento di uno stato di salute ottimale, un posto di primaria importanza, tra quelli nutrizionali, spetta all’idratazione e al corretto equilibrio tra i vari compartimenti idrici dell’organismo. Se non fosse per le ossa e la carne, potremmo affermare di essere fatti di acqua: componente del 70 per cento del nostro organismo. Da qui la sua importanza, che risulta accentuata durante l’estate.
AIUTARE I BAMBINI A BERE – Durante la stagione più calda, rispettare la dose di due litri al giorno è ancora più importante. L’indicazione vale per tutti, ma tra le fasce della popolazione a cui occorre prestare maggiore attenzione ci sono i bambini e gli anziani che, sudando, perdono liquidi e sali minerali. Da qui l’aumentato rischio di disidratazione. Tra i primi, oltre 1 su 2 non beve abbastanza. Un dato che sottolinea come, ancora oggi, i più piccoli non vengono educati a una corretta idratazione. In età infantile seguire una corretta idratazione può essere difficile. Nei bambini infatti lo stimolo della sete è meno sviluppato rispetto agli adulti e anche quando viene avvertito non garantisce l’assunzione della giusta quantità di acqua. Cosa fare allora per evitare che non soddisfino il loro fabbisogno giornaliero? «Occorre intanto avere sempre a disposizione una bottiglietta di acqua – afferma lo pneumologo Alessandro Zanasi, specialista dell’Osservatorio Sanpellegrino -. Così si ha sempre modo di offrire acqua al bambino, anche durante i viaggi in macchina o in spiaggia. Occorre poi associare il gesto del bere a precisi momenti della giornata, per assicurarsi che ogni giorno il bambino assuma una certa quantità di acqua e che lo abitua a ricordarsi che bere è importante per stare bene».
I CONSIGLI PER GLI ANZIANI – Altro target particolarmente «sensibile» è quello degli anziani. Un problema comune è rappresentato dalla disidratazione, causata da una insufficiente introduzione di acqua inadeguata a compensare le perdite. I fattori che possono aumentare la probabilità di questa condizione, spesso non riconosciuta, oltre a un ridotto meccanismo della sete, sono rappresentati dall’uso abituale di diuretici naturali quali caffeina e alcol, dall’attività fisica, da particolari condizioni ambientali ed anche da un’insoddisfazione del gusto dell’acqua. Nuove ricerche indicano che perdite di liquidi e soprattutto di acqua possano rappresentare un fattore di rischio di litiasi urinaria, prolasso della valvola mitralica, alterazioni delle ghiandole salivari e un generalizzato aumento del rischio per la salute nell’anziano. A queste persone viene consigliato di bere acque oligominerali, alternandole con altre a media mineralizzazione ricche di calcio per contrastare la perdita di massa ossea. Nell’anziano iperteso, a completamento della dieta va utilizzata un’acqua a bassa concentrazione di sodio (inferiore a 20 mg/l).
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