In fondo basta poco per cambiare le cose. E ne sono consapevoli i giovani e i giovanissimi che, a differenza dei propri genitori, si impegnano attivamente per salvaguardare ambiente e salute. Le nuove generazioni hanno a cuore il Pianeta e il futuro del genere umano: e se i grandi cortei di protesta durante la pre-Cop e la Cop26 sono stati eloquenti a riguardo, non deve stupire che i comportamenti virtuosi continuino anche nella vita quotidiana, fra le mura domestiche e fuori casa. A raccontarcelo è una ricerca svolta da Toluna per il Gruppo Culligan, che ha mostrato come, per i giovani, la tutela ambientale non sia solo teorica ma anche (e soprattutto) programmatica.
Giovani e tutela ambientale: un binomio ormai indissolubile
Una ricerca dal respiro internazionale che, per l’Italia, ha visto la partecipazione di mille esponenti della generazione Z e dei millennials. Una platea di giovani fra i 16 e i 40 anni che ha rivelato uno spiccato interesse per le dinamiche ambientali. E se l’88% ha dichiarato di aver particolarmente a cuore l’argomento, oltre la metà degli intervistati ha riferito apertamente di mettere in atto molte pratiche oggi considerate virtuose per l’ambiente. Qui di seguito qualche esempio peculiare:
- Il 79% si impegna attivamente nella raccolta differenziata
- Il 71% ricicla quanto più possibile
- Il 69% spegne gli apparecchi elettronici dopo l’uso (o quando non in uso)
- Il 59% dei giovani usa la borraccia per l’acqua
- Il 37% beve acqua del rubinetto per ridurre l’uso della plastica
E sono particolarmente interessanti gli ultimi due dati, soprattutto alla luce del fatto che l’Italia è fra i primi consumatori di acqua in bottiglia al mondo, insieme a Messico e Thailandia: secondo un rapporto di Greenpeace nel nostro paese sono circa 11 miliardi le bottiglie in plastica immesse nel mercato ogni anno e, di queste, più del 60% non viene riciclato.
Gen Z e Millennials: acqua e plastica sono temi centrali
La tutela ambientale passa dall’acqua e dal modo in cui questa viene consumata. La ricerca di Toluna evidenzia che l’acqua del rubinetto nel corso degli ultimi anni è diventata sempre più popolare, soprattutto fra i giovani: la decisione di bere quella dell’acquedotto (filtrata e non) è stata la terza opzione più indicata, con un 28% totale e differenze minime tra Generazione Z e Millennials (rispettivamente 29% e 27%). Ed è sempre l’acqua del rubinetto che, per il 77% del campione, finisce all’interno delle borracce, contro il 22% che dichiara di riempire i dispositivi portatili con acqua proveniente da bottiglie di plastica.
Tra le opzioni più considerate spiccano tuttavia anche i sistemi di filtrazione dell’acqua, valutati positivamente dall’83% degli intervistati appartenenti alla Generazione Z e dal 69% dei millennials.
I giovani fanno strada e le aziende si adeguano
Il mondo dei giovani cambia la propria scala di valori facendo guadagnare punti alla tutela dell’ambiente, alla salvaguardia delle risorse idriche e alla lotta alla plastica. Anche il mondo corporate deve cambiare e adeguarsi col fine di dare accesso a strumenti evoluti e adatti a una fetta di popolazione per la quale la tutela ambientale non è solo teorica, ma concreta è programmatica. Il Gruppo Culligan ha accolto la sfida e centrato pienamente l’obiettivo.
Culligan Intense, acqua filtrata in abbonamento
Dagli erogatori senza contatto all’innovativa tecnologia dell’osmosi inversa Culligan affianca alla sua flotta di soluzioni una nuova formula in abbonamento dell’acqua filtrata: smart e di facile installazione, Intense è perfetta anche per tutti i giovani che vivono in affitto perché non richiede assolutamente la sostituzione del rubinetto.
Si tratta di un dispositivo che usa la tecnologia bluetooth, si attiva con un semplice push e libera l’acqua da eventuali impurità, inquinanti, batteri e metalli. La formula in abbonamento (19,90 euro al mese) comprende anche la manutenzione e i cambi dei filtri.
Serena Fogli